Pubblicazione: 19/06/2012 Ultimo aggiornamento: 2015-01-26 17:10:02

Presentato il rapporto annuale sull’economia della Calabria nel 2011: segnali posItivi solo da agricoltura e turismo. L’attività economica della Calabria nel 2011 ha ristagnato


Nel 2011 l'attività economica della Calabria ha ristagnato dopo il lieve recupero dell'anno precedente: il prodotto regionale in termini reali è cresciuto dello 0,2 per cento, meno della media nazionale. Il settore delle costruzioni ha risentito in maniera accentuata dell’avversa congiuntura economica: la produzione e l’occupazione si sono ridotte significativamente. Forte è stata la contrazione del reddito disponibile reale e dei consumi delle famiglie.

Questa forte criticità dell’economia calabrese e italiana nel 2011 è stato il principale dato  emerso durante la presentazione del Rapporto della Banca d’Italia (Filiale di Catanzaro) su “L’economia della Calabria nel 2011” che si è tenuta questa mattina all’Università Magna Graecia di Catanzaro, alla presenza del mondo accademico, delle istituzioni, del mondo dell’impresa e delle banche regionali. Segnali positivi che possono indicare percorsi futuri di sviluppo riguardano l’agricoltura e il

turismo: nel 2011 le presenze turistiche sono cresciute del 3,5%, invertendo la tendenza negativa in corso dal 2008; l’andamento è stato sostenuto principalmente dai flussi di turisti stranieri le cui presenze sono aumentate del 15,7% e la cui spesa in regione è aumentata del 9,9% dopo il calo dell’ultimo triennio. Un effetto positivo è stato sicuramente indotto dall’aumento, il 16,3% in più, del numero di passeggeri su voli commerciali in transito per gli aeroporti calabresi: lo scalo di Lamezia Terme è cresciuto del 20,1%.

Dopo quattro anni consecutivi di calo l’occupazione in Calabria è cresciuta dello 0,7 per cento nel 2011. Gli occupati sono aumentati in misura particolarmente intensa nella classe di età tra 55 e 64 anni, riflettendo anche l’allungamento della vita lavorativa derivante dai provvedimenti adottati negli ultimi anni; sono calati invece in quella tra i 25 e i 34 anni. Il tasso di disoccupazione per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni è aumentato dal 39 al 40,4% così come anche per i livelli di istruzione più bassi, mentre è diminuito per coloro che possedevano una laurea (dal 10,5 al 10,1 per cento), un andamento analogo a quello osservato nel Mezzogiorno e in Italia.

Gli indicatori emersi dalla ricerca condotta sull’andamento  economico della Calabria sono stati illustrati  e spiegati nel dettaglio dal direttore della Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia Luisa Zappone, dai componenti del Nucleo di ricerca Economica della Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia Paolo Piselli e Luca Antelmo e per il Servizio studi di struttura economica e finanziaria della Banca d’Italia da Paolo Sestito.

Ha aperto i lavori della giornata il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Prof. Aldo Quattrone, che ha sottolineato l’importante ruolo svolto dall’Università per la creazione e la diffusione della conoscenza e la promozione dell’innovazione nel territorio. Il Rettore Aldo Quattrone ha tenuto a focalizzare l’attenzione sui progetti presentanti congiuntamente dall’Università del capoluogo calabrese con il sistema produttivo e delle imprese,  che hanno ottenuto finanziamenti europei nell’ambito dei Progetti di ricerca industriale nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività 2007-2013. Si tratta di progetti, che attestano le ottime capacità progettuali e scientifiche dell’Ateneo, e che consentiranno l’implementazione di una piattaforma biotecnologica per la cura della malattie croniche con una grande sinergia tra mondo accademico e sistema industriale e la realizzazione di un distretto tecnologico della salute grazie alla costituzione di una società consortile “Biotecnomed” che vede l’Università di Catanzaro come guida insieme alla partecipazione di altre 43 aziende calabresi del settore.

I progetti finanziati rappresentano sicuramente un forte stimolo ad un’attività di ricerca sempre più avanzata, innovativa e votata al trasferimento tecnologico, e consentono di migliorare la capacità di fare formazione e di innovazione: non a caso il Rettore Aldo Quattrone ha citato uno studio secondo il quale  l'Università Magna Graecia di Catanzaro è al primo posto tra gli Atenei Meridionali per la qualità della produzione scientifica. Non sono mancate le criticità: tra cui la scarsità di risorse assegnate al sistema universitario e un sistema che va a penalizzare le Università giovani bloccandone le capacità di crescita, sviluppo e innovazione.

A seguire il Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche Storiche Economiche e Sociali dell’Università Magna Graecia, Prof. Luigi Ventura, ricordando come la presentazione del rapporto annuale dell’economia regionale redatto dalla Banca d’Italia si è andata ormai consolidando negli anni come un’importante occasione di dialogo, riflessione, confronto e scambio tra università, territorio e impresa locale, ha voluto annunciare che per il prossimo anno accademico sarà attivato il corso di laurea magistrale in Economia aziendale e management.

Gli indicatori emersi dalla ricerca della Banca d’Italia sono stato oggetto di una discussione che ha visto gli interventi della Prof.ssa Annarita Trotta, Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, il Dott. Giuseppe Speziali, Presidente di Confindustria Calabria, il Cavaliere del Lavoro Pina Amarelli e il Dott. Paolo Abramo, Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro.

Qui di seguito la sintesi del Rapporto dell’Economia della Calabria nel 2011:

Nella seconda parte del 2011 si sono manifestate forti tensioni sui mercati finanziari, in connessione con le preoccupazioni circa la sostenibilità delle finanze pubbliche di alcuni paesi dell'area dell'euro.

Le tensioni che hanno interessato l'Italia si sono riflesse sui corsi dei titoli di Stato, comportando la necessità di ripetute correzioni di finanza pubblica. A queste si è associato un complessivo peggioramento del clima economico, il rallentamento dell'attività produttiva quando ancora non erano stati recuperati i livelli pre-crisi, e la revisione al ribasso delle previsioni macroeconomiche; è aumentata l'incertezza delle imprese circa l'evolvere delle condizioni del mercato.

Nel 2011 l'attività economica della Calabria ha ristagnato dopo il lieve recupero dell'anno precedente. Secondo le stime di Prometeia, il prodotto regionale in termini reali è cresciuto dello 0,2 per cento, meno della media nazionale.

Secondo le nostre indagini presso le imprese industriali con almeno 20 addetti, il 53 per cento delle aziende con sede in Calabria ha registrato un calo del fatturato contro il 45 per cento che ha osservato un aumento.

Per il 2012, il saldo dei giudizi delle imprese sul fatturato è previsto in peggioramento.

Il permanere di ampi margini di capacità inutilizzata e i segnali di ulteriore rallentamento della domanda, a cui si sono associate, a partire dalla seconda parte dell'anno, le tensioni sulle condizioni di finanziamento, hanno ostacolato gli investimenti da parte delle imprese:

nel 2011 il saldo tra la percentuale delle aziende che indicano un incremento degli investimenti e quelle che ne indicano un calo è diventato negativo; nel 2012, in base alle indicazioni delle imprese, l'accumulazione di capitale dovrebbe diminuire ancora.

Le esportazioni di merci della regione hanno rallentato, continuando a crescere meno di quelle del Mezzogiorno e dell'Italia, per effetto di un forte calo delle vendite verso l'Unione Europea e in particolare verso i paesi in cui è in atto una crisi del debito (Spagna, Grecia, Portogallo).

I comparti dell'agro-alimentare, dei prodotti chimici e dei macchinari, che complessivamente costituiscono oltre il 70 per cento delle esportazioni, hanno subito una flessione.

Il settore delle costruzioni ha risentito in maniera accentuata dell'avversa congiuntura economica. Secondo la nostra indagine presso le imprese del settore, la produzione e l'occupazione si sono ridotte. Sul mercato dell'edilizia residenziale, le transazioni sono diminuite per il quinto anno consecutivo.

In base alle stime di Prometeia, il valore aggiunto dei servizi è lievemente aumentato, rallentando rispetto al 2010. Con riferimento ai soli servizi privati non finanziari, l'indagine della Banca d'Italia su un campione di imprese con almeno 20 addetti segnala che il 55 per cento delle imprese ha registrato un calo del fatturato, mentre solo un quinto di esse ha indicato un aumento.

L'andamento del commercio ha riflesso la diminuzione del reddito disponibile reale e dei consumi delle famiglie; sono diminuite sia le immatricolazioni di autovetture sia le vendite di altri beni durevoli. Ha invece avuto un andamento positivo il settore del turismo, dopo un triennio di crisi. Dopo quattro anni consecutivi di calo, per la prima volta dal 2007, l'occupazione in Calabria è lievemente cresciuta, per effetto del miglioramento che si è verificato nel settore dei servizi e nell'agricoltura, mentre è proseguita la diminuzione degli occupati nell'industria e nelle costruzioni.

In particolare, tra gli occupati sono aumentate le donne, i lavoratori autonomi e quelli con contratto a tempo determinato. Le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni sono cresciute fortemente nel 2011, sebbene meno che nel 2010, con un andamento molto più negativo di quello del Mezzogiorno.

Nel corso del 2011 la crescita del credito erogato dagli intermediari bancari alla clientela residente in Calabria ha decelerato rispetto all'anno precedente, ed è stata simile a quella media nazionale. Nei primi mesi del 2012, secondo i dati provvisori, i prestiti bancari sono lievemente diminuiti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Nel 2011 i prestiti bancari alle famiglie consumatrici hanno rallentato; alla riduzione del ritmo di crescita registrata dai finanziamenti erogati per l'acquisto di abitazioni si è associato il calo del credito al consumo nella seconda parte dell'anno. A dicembre 2011 il tasso di interesse medio sui mutui per l'acquisto di abitazioni era superiore di 1,1 punti percentuali rispetto a un anno prima. La crisi si è riflessa in una minore partecipazione delle famiglie al mercato dei mutui immobiliari; negli anni più recenti le nuove erogazioni si sono orientate nuovamente verso formule indicizzate.

Il credito concesso al settore produttivo è diminuito sia per le piccole imprese sia, più marcatamente, per quelle di dimensioni medio - grandi.

Tale dinamica è stata determinata sia da una diminuzione della domanda di credito da parte delle imprese sia da condizioni di offerta maggiormente improntate alla cautela da parte delle banche. I tassi d'interesse a breve termine praticati alle imprese con sede legale in Calabria sono aumentati soprattutto nell'ultimo trimestre del 2011. Nostre elaborazioni suggeriscono che il calo del credito, pur estendendosi a tutte le imprese, sia stato più intenso per le aziende maggiormente vulnerabili.

Il deterioramento della qualità del credito, dopo aver raggiunto un massimo a fine 2010, ha mostrato segnali di stabilizzazione nel 2011 su livelli peggiori rispetto alla media nazionale. La quota di finanziamenti concessi da banche e società finanziarie a imprese in temporanea difficoltà di pagamento (incagli e prestiti ristrutturati) è lievemente aumentata, segnalando un possibile deterioramento di alcune posizione creditizie nei prossimi mesi.

Nel corso del 2011 i depositi bancari delle famiglie consumatrici e delle imprese sono lievemente aumentati dopo la stagnazione registrata l'anno precedente.

 

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