Concluso il Sesto Congresso internazionale in Economia dell'Istruzione
Si è conclusa oggi la sesta
edizione dell'International Workshop on Applied Economics of Education che ha
visto nell’arco di due giornate la presentazione di 60 interessanti lavori nel
campo dell'economia dell'istruzione.
La conferenza è organizzata
dal Prof. Giuseppe Migali dell’Università Magna Graecia che ha dato il
benvenuto ai 60 studiosi provenienti dalle migliori Università Europee e
mondiali e ha rimarcato l'importanza dell'evento per le due Università
organizzatrici (l’università Magna Graecia e la Lancaster University nel Regno
Unito) e per la comunità di ricercatori in questo campo.
Si tratta della sesta
edizione della più importante conferenza europea nel settore dell’economia
dell’istruzione. Le prime cinque edizioni sono state un grande successo in
termini di partecipazione e qualità dei lavori presentati. La conferenza di quest’anno ha un programma
molto ricco e sempre più internazionale. La struttura prevede 3 lezioni
magistrali, 5 sessioni parallele e 2 sessioni di poster che vedranno impegnati
circa 60 relatori dalle maggiori università mondiali (per esempio, l’Università
di Cambridge, l’Università di Aarhus, l’Università del Michigan, lo University
College London, L’Universita’ di Edinburgo, l’Università di Barcellona, la
Paris School of Economics, l’Università di Ottawa, l’Università di Hong Kong,
l’Università Autonoma di Madrid, l’Università di Leuven, l’Università di
Maastricht la London School of Economics, Università degli Studi di Milano,
l’Università di Oslo, l’Università di Padova e la Commissione Europea).
La prima sessione plenaria
ha visto la lezione magistrale della Professoressa Susan Dynarski
dell’Università del Michigan che ha affrontato il tema delle disuguaglianze nel
campo dell’istruzione universitaria. La Professoressa è uno dei maggiori
esperti mondiali nel campo delle politiche volte a diminuire la disuguaglianza
in questo campo e ha mostrato come negli ultimi anni si è avuto un allargamento
delle differenze nei livelli di istruzione raggiunti da studenti ricchi e
studenti poveri.
In seguito i partecipanti si
sono divisi in due sessioni parallele, la prima sul tema dell’effetto della
qualità delle scuole sul rendimento degli studenti e la seconda sul tema
dell’effetto dell'istruzione sui guadagni nel mercato del lavoro. La
professoressa Birgitta Rabe ha affrontato il tema dell’effetto della qualità
delle scuole sul tempo dedicato al supporto dei figli da parte dei genitori. Il
suo studio dimostra che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, quando la
qualità delle scuole diminuisce i genitori non aumentano il tempo dedicato ai
figli in modo da compensare le lacune della scuola.
Nel pomeriggio
particolarmente interessante è stato l'articolo del Professor Luca Nunziata
dell’Università di Padova che ha presentato un lavoro sull’effetto
dell’istruzione sull’atteggiamento positivo nei confronti delle relazioni tra
persone dello stesso sesso. Lo studio dimostra che ogni anno di istruzione in
più aumenta dell’1 % la probabilità di essere ben disposti nei confronti di gay
e lesbiche e che questo effetto è ancora più forte nei paesi dove il matrimonio
tra persone dello stesso sesso non è riconosciuto.
La giornata si è conclusa
con l’intervento della Professoressa Helena Skyt Nielsen dell’Università di
Aarhus in Danimarca. La professoressa ha presentato i risultati di un
esperimento che ha coinvolto centinaia di scuole danesi e che ha visto
l’introduzione di un secondo insegnante o di un aiuto insegnante nelle classi.
Lo studio commissionato dal Governo Danese ha dimostrato l’efficacia di questa
politica nel migliorare i risultati scolastici degli studenti. È quindi
probabile che a esso seguirà l’adozione di questa politica su scala nazionale.
Questo studio risulta di particolare importanza perché è uno di quei casi in
cui l’analisi accademica di un tema di economia dell’istruzione ci aiuta a
disegnare le politiche più efficienti al fine di migliorare il rendimento
scolastico di moltissimi studenti.
La seconda giornata ha visto
la presentazione di una serie di lavori sui temi delle risorse scolastiche,
della scelta dell’università, delle differenze di genere nell’istruzione e
dell’effetto dei genitori sull’istruzione dei figli. Inoltre, il prof. Peter
Arcidiacono della Duke University negli Stati Uniti ha tenuto la terza lezione
magistrale sul tema della scelta dell’indirizzo degli studenti universitari. Il
professore è uno dei maggiori esperti di politiche volte al miglioramento
dell’accesso all’istruzione universitaria. Il suo intervento ha mostrato che le
studentesse pur essendo in media più preparate dei loro compagni tendono a non
scegliere percorsi formativi di tipo matematico o scientifico. ciò può
generare, nel lungo periodo, rilevanti differenze tra la retribuzione delle
donne e quella degli uomini. Lo stesso tema è stato affrontato dal Dott. Ulf
Zoelitz dell' Università di Maastricht che ha contribuito a spiegare la
tendenza delle donne a non seguire studi di tipo scientifico analizzando la possibilità
che ciò sia dovuto all'assenza di figure femminili che possano
rappresentare un modello da imitare. la
sua analisi ha infatti dimostrato che quando le studentesse seguivano dei corsi
di tipo scientifico-matematico insegnati da donne la probabilità di scegliere
in futuro corsi di tipo scientifico aumenta notevolmente.
La conferenza si configura
ormai stabilmente come il più importante convegno sulle tematiche di Economia
dell’Istruzione in Europa. Gli organizzatori hanno espresso grande soddisfazione
per le richieste di partecipazione e per l’elevata qualità scientifica dei
lavori selezionati. Il prof Giuseppe Migali, dell’Università Magna Graecia,
sottolinea che ne sono pervenute oltre 150 e che il comitato scientifico,
composto da esperti internazionali nel settore dell’istruzione, ha selezionato
i migliori lavori originali e non ancora pubblicati.
Il programma completo è
disponibile sul sito della conferenza all’indirizzo www.iwaee.org.
Gli organizzatori e l’Università
Magna Graecia credono sempre di più in questo evento che rappresenta un
importante momento di riflessione sulle politiche internazionali
dell’istruzione.