Pubblicazione: 17/06/2015 Ultimo aggiornamento: 2015-07-02 15:40:56

L'economia della Calabria nell’anno 2014: presentato all’UMG il documento redatto dalla Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia


Il principale dato che emerge riguardo l’andamento dell’economia della Calabria nel 2014 è focalizzato sicuramente sull’attenuazione della prolungata flessione dell’attività economica, che nel 2013 aveva attraversato invece una crisi fortissima.
E’ questo quanto si evince dal documento redatto dalla Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia e presentato il 16 giugno scorso nell’Aula Giovanni Paolo II dell’Edificio dell’Area giuridica, economica e delle scienze sociali del Campus dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, durante l’ormai annuale giornata di incontro e confronto sull’analisi e prospettive dell’economia della Calabria, realizzata in collaborazione con il Corso di Laurea in Economia Aziendale dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Ha aperto i lavori il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Prof. Aldo Quattrone, che, rimarcando la difficile situazione congiunturale che ancora non fa presagire una chiara e tangibile ripresa economica, ha evidenziato una criticità evidente rintracciabile nella sfiducia dei giovani che non avendo opportunità abbandonano la Calabria, che in questo modo si priva delle risorse migliori, delle energie più fresche e creative per innescare circuiti positivi di crescita. Servono per questo interventi urgenti per frenare la fuga dei giovani, sostenendoli e fornendo loro possibilità concrete nella propria terra per consentirgli di diventare attori protagonisti del cambiamento della Calabria sotto tutti i punti di vista, economico, sociale e culturale. L’investimento sui giovani è determinante, e l’Università Magna Graecia proprio su questo aspetto ha focalizzato la sua missione in questi anni.
Il direttore della Filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, Dott.ssa Luisa Zappone, ha sottolineato come si inizi a manifestare nel 2014 qualche piccolo segnale positivo testimoniato da un timido + 0,9% fatto registrare dall’occupazione, dopo sei anni di perdite continue e dopo la forte flessione fatta registrare nel 2013, dalla nascita di nuove imprese, dall’aumento considerevole di start-up innovative nei settori dell’informatica, della comunicazione e dei servizi, dalla nuova tendenza all’aggregazione del sistema bancario.
Successivamente la congiuntura in Italia e in Calabria è stata affrontata da Luigi Cannari, Vice Capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, e da Giuseppe Albanese, Responsabile del Nucleo ARET di Catanzaro-Banca d’Italia.
Nel 2014, secondo le stime di Prometeia, il prodotto regionale in termini reali è diminuito dell’1,8 per cento, meno dell’anno precedente. Il calo complessivo rispetto al 2007 si è attestato a 15,5 punti percentuali. Il fatturato nell’industria ha ristagnato; la presenza sui mercati esteri, storicamente assai limitata, si è ridotta. L’attività è calata nel settore delle costruzioni, nonostante i significativi investimenti pubblici realizzati in questi anni, concentrati però principalmente sui lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. L’andamento del terziario è stato frenato dalla debolezza dei consumi delle famiglie e dalla nuova contrazione della domanda turistica. Nel comparto dei trasporti, si è interrotta la ripresa del traffico di container a Gioia Tauro.
Per quanto riguarda il turismo, le presenze presso gli esercizi ricettivi nel 2014 sono diminuite del 3%, proseguendo la tendenza negativa in atto dal 2012. la flessione ha riguardato anche la componente straniera (-2,7%), dopo la fase di crescita che aveva caratterizzato gli ultimi anni.
L’occupazione in Calabria ha lievemente recuperato. Nel complesso, i livelli occupazionali rimangono ancora inferiori dell’11,8 per cento rispetto al 2007. Le difficoltà congiunturali continuano a manifestarsi negli andamenti differenziati per fasce di età; in particolare, l’occupazione è ulteriormente diminuita tra i giovani. La mancanza di opportunità lavorative continua ad associarsi a rilevanti flussi migratori verso il resto del Paese.
In un contesto caratterizzato ancora dalla debolezza della domanda di credito, nel 2014 si è accentuata la flessione dei finanziamenti alle imprese, soprattutto per quelle medie e grandi. La dinamica flettente dei prestiti alle famiglie consumatrici si è invece attenuata, anche a seguito di una lieve ripresa delle richieste di finanziamento. Il risparmio delle famiglie calabresi si è indirizzato soprattutto verso i depositi bancari, per effetto della decisa accelerazione di quelli in conto corrente. 
L’analisi sui dati presentati dai ricercatori della Banca d’Italia è stata al centro dagli interventi, nella successiva tavola rotonda, di Natale Mazzuca, Presidente Unindustria Calabria, che ha rilanciato l’idea del “Patto per la Calabria” per ridare fiducia a giovani e imprese, della necessità della madre di tutte le riforme che riguarda la semplificazione per ridare normalità al Paese, e dell’importanza di spendere, soprattutto con riguardo ai fondi strutturali, pensando realmente e strategicamente allo sviluppo della Calabria; Diego Fasano, Presidente Connexxa srl, che, portando la propria esperienza imprenditoriale in grado di confrontarsi da Catanzaro con i colossi del mercato dell’ICT, ha rimarcato l’urgenza di investimenti nei settori strategici dello sviluppo per smuovere le sacche di una stagnazione che prima di essere economica è sociale e culturale per via delle risorse umane migliori che vanno via perché in Calabria non vedono futuro; Vittorio Daniele, Docente di Politica economica all’Università Magna Graecia, che ha focalizzato l’attenzione sul fatto che a livello di contesto socio-economico e istituzionale, ciò che accade nel Mezzogiorno è comunque correlato a ciò che avviene nel resto del Paese e la singola economia regionale non può essere analizzata se i dati ottenuti non vengono inseriti nel sistema Paese nel suo complesso; un Paese sempre a due velocità, anche nella decrescita, e che non dà segni di ripresa immediata, dove il basso tasso di natalità e la crescita della componente anziana della popolazione non può far altro che diminuire la spesa di investimento e far crescere i risparmi. In questo contesto i fattori di competitività del Mezzogiorno sono evanescenti, e se si aggiungono la migrazione dei giovani, e il fattore criminalità, il rischio desertificazione complessiva è reale più che mai.
Ha moderato i lavori Annarita Trotta, Docente di Economia degli intermediari finanziari presso l’Ateneo di Catanzaro, che ha messo in risalto come i dati presentati non colgono affatto di sorpresa, attestando comunque molte ombre e poche luci, e una comparazione tra Calabria, Mezzogiorno e resto del Paese che non può far stare tranquilli, a dimostrazione di una mancanza di strategia per un percorso di sviluppo sostenibile e di una sana ed efficace programmazione, a vantaggio invece di un’evoluzione casuale del quadro di riferimento soprattutto per ciò che concerne i principali fattori economici.

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Pubblicato in data: 17/06/2015

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