Pubblicazione: 17/03/2016 Ultimo aggiornamento: 2016-03-25 10:22:44

Conferita lo scorso 17 marzo la Laurea “Honoris Causa” in “Economia Aziendale e Management” al Cavaliere del Lavoro Giovanni Colosimo


Guardare sempre avanti, senza farsi abbattere dalle difficoltà, mettendo dinanzi a sé sempre la forza di volontà e la ferma determinazione di riuscire in quello che si fa, puntando a risultati importanti e di successo non solo nell’ambito professionale, grazie al sacrificio e alla convinzione che solo la strada più dura e più impervia permette di realizzarsi e raggiungere obiettivi ragguardevoli e gratificanti.
La “lectio magistralis” su “Etica e impresa” – intervallato dal ricordo di tanti momenti di vita vissuta e di esperienza personale sul campo, partendo dal basso, da semplici lavori saltuari come operaio – ha rappresentato il culmine di una cerimonia che ha premiato un imprenditore calabrese di successo e la sua storia umana e professionale: il Cavaliere del Lavoro Giovanni Colosimo, a cui, lo scorso 17 marzo, il Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Professor Aldo Quattrone, ha conferito la Laurea Magistrale “Honoris Causa” in “Economia Aziendale e Management”.
“Per me e per la Calabria la cosa più bella che si possa ricevere”: queste le prime parole del Cavaliere Giovanni Colosimo al momento del conferimento del prestigioso riconoscimento accademico.
La cerimonia di conferimento della laurea honoris causa, molto partecipata dalle autorità cittadine, regionali ed accademiche, si è aperta, nell’Auditorium del Campus dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, con l’esecuzione di musiche di Mozart da parte del Quartetto Savinio di Napoli.
Il saluto istituzionale del Magnifico Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Professor Aldo Quattrone, ha inteso lanciare un messaggio forte sull’importanza del rapporto tra Università e impresa, soprattutto in ottica di trasferimento della conoscenza al sistema produttivo, e quindi di trasformazione produttiva della ricerca, le cui scoperte impattano irrimediabilmente con la qualità di vita e l’innalzamento del benessere socio-economico. 
“Il progressivo sviluppo dell'uomo dipende dalle invenzioni. Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano. Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio completo della mente sul mondo materiale, il conseguimento della possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane”: con questa citazione di Nikola Tesla, il Rettore Aldo Quattrone ha posto l’accento sul circolo virtuoso che si innesca attraverso l’investimento in ricerca, che si traduce immediatamente in innovazione e quindi sviluppo sociale ed economico. Purtroppo la constatazione è che l’Italia spende meno della Slovenia in Ricerca&Sviluppo e soprattutto si sta impoverendo di un grosso patrimonio culturale ed economico: quello dei giovani che fuggono via verso altri Paesi esteri.
“Il trasferimento tecnologico – ha evidenziato il Rettore Aldo Quattrone – è divenuto ormai asse importante della missione dell’Università, dopo ricerca e didattica. Il rapporto con le imprese diventa importante perché entrambi i sistemi guadagnano: l’Università, da una parte, incrementa ricerca, ha nuove risorse, crea spin-off, brevetta nuove invenzioni da inserire sul mercato; l’Impresa, dall’altra parte, cresce in innovazione, in risorse, in formazione, in visibilità”.
“Imprenditori e ricercatori – ha concluso il Rettore Aldo Quattrone prima di passare in rassegna i brevetti depositati dall’Ateneo di Catanzaro a dimostrazione della elevata produttività della ricerca e del trasferimento tecnologico in ambito biomedico e farmaceutico – hanno in comune la scintilla che li spinge a voler cambiare il mondo, con un servizio, un’idea, un prodotto, hanno il medesimo momento di creatività. Solo un Paese che investe nella ricerca e nei suoi giovani può avere futuro”.
La presentazione del Cavaliere Giovanni Colosimo è stata tenuta dal Professor Luigi Ventura, Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali, che ha fatto richiesta di conferimento della laurea magistrale honoris causa in “Economia Aziendale e Management”.
“Giovanni Colosimo, da sempre attento alla crescita dell’Ateneo, inizia a lavorare nel 1950 a Buenos Aires, in Argentina, come operaio. Dopo pochi mesi, avvia una piccola attività in proprio, assemblando apparecchi frigoriferi. Nel 1953, fonda una società per la produzione e la commercializzazione di frigoriferi a uso domestico, riuscendo a produrre in poco tempo 22 unità al giorno. Nel 1958 rientra in Italia e impianta una fabbrica di acque minerali. Contemporaneamente, costituisce a Buenos Aires una società per importare legname dal Paraguay e dal Brasile. Nel 1962, torna definitivamente in Italia e fonda una società che ottiene la concessione dei prodotti "Algida " e “Findus” per la Calabria. Attualmente, la società - che ha assunto la denominazione sociale di "Igea Calabra” S.p.A. - gestisce un impianto per la produzione di energia refrigerante di 50.000 m3. L’organizzazione delle vendite è formata da 50 concessionari e 130 automezzi, il fatturato di 45 milioni di euro e la movimentazione merci per conto terzi di 15 milioni di euro. I dipendenti sono circa 160. Rilevanti sono anche le partecipazioni in società immobiliari, turistiche e mobiliari. Sì tratta, dunque, di un calabrese - emigrato, come tanti, per trovare lavoro - il quale, a motivo del suo successo, è tornato in Italia per fondare un ’industria che dà ricchezza alla sua regione d’origine: per i suoi rilevati meriti professionali, nel 1999, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito il titolo di "Cavaliere del lavoro”.
La “laudatio” è stata svolta, invece, dalla Professoressa Annarita Trotta, Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari, che ha evidenziato le straordinarie doti umane e professionali del Cavaliere Giovanni Colosimo, con un profilo imprenditoriale di successo per competenze acquisite, qualità personali e morali, risultati conseguiti, modus operandi che ne hanno fatto un punto di riferimento per la comunità.
“Un uomo legato alla sua terra – ha spiegato la Professoressa Annarita Trotta – e che ha dimostrato con la sua vita che fare impresa in Calabria è possibile, pensando sempre di andare avanti, senza farsi fermare dagli insuccessi, bensì ripartendo con nuovo slancio e determinazione, proponendosi alle future generazioni quale esempio da seguire, quale modello di uomo che si auto-realizza grazie alla capacità di tradurre le idee in azioni, di imprenditore che sa creare valore, perseguendo sentieri di crescita sostenibile, di innovatore capace e coraggioso, rispettoso della dignità delle persone”.
Con la sua “lectio magistralis”, il cavaliere Giovanni Colosimo, ha ripercorso le tappe più salienti della sua storia imprenditoriale, partendo da quelle umane, da quelle intime più toccanti e commoventi, soprattutto ricordando le difficoltà iniziali, e l’amorevole cura della madre, che nella sua semplicità gli ha donato tutto quello che era necessario per farlo crescere forte e sicuro. 
Orgoglio, dignità, determinazione, capacità di guardare oltre, di avere visione del futuro, senza farsi scoraggiare dalle sconfitte, bensì traendo da esse la forza di rialzarsi e di andare avanti con autorevolezza e senza compromessi: queste le parole che sono ritornate spesso nella “lectio”.
“La famiglia – ha affermato con orgoglio il Cavaliere Giovanni Colosimo – è stata la molla che mi ha sempre aiutato a progredire e a fare bene le cose, con la serenità e la tranquillità che solo la famiglia sa dare”.
E, in conclusione, un riferimento ad una lettera ricevuta con l’invito che lo ha sempre animato e che ha voluto rivolgere a tutti i presenti: “spingere la carriola, con energia, guardando avanti; davanti a un bivio è bene intraprendere la strada più dura, più sacrificata, se si vuole avere successo”.

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Pubblicato in data: 17/03/2016

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