Pubblicazione: 21/12/2016 Ultimo aggiornamento: 2017-02-13 11:26:04

Qualità della ricerca: l’Università di Catanzaro è al primo posto tra gli Atenei del Sud secondo i dati dell’ANVUR


L’Università Magna Graecia di Catanzaro è al primo posto tra gli Atenei del Sud per qualità della ricerca: è questo l’importante risultato raggiunto dall’Università del capoluogo calabrese secondo i dati, presentati a Roma il 19 dicembre scorso, dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) nell’ambito della seconda Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) che ha analizzato la produzione scientifica delle università italiane tra gli anni 2011-2014.
E’ stato questo, appunto, l’eccellente risultato ottenuto dall’Università Magna Graecia di Catanzaro che si è collocata nella classifica degli Atenei meridionali al 1° posto, davanti al Politecnico di Bari, all’Orientale e all’Università  Federico II di Napoli. Nell’ambito della graduatoria nazionale l’Ateneo di Catanzaro si colloca al 23° posto davanti ad Atenei di lunga storia e tradizione.
Enorme soddisfazione è stata espressa dal Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Prof. Aldo Quattrone: “Un riconoscimento agli sforzi finora compiuti dall’Ateneo per garantire un’attività di ricerca di qualità e dall’alto impatto scientifico, e che ora, dopo i tanti riconoscimenti già ottenuti nell’ambito delle classifiche di settore della comunità scientifica internazionale, vede anche l’attestazione ufficiale da parte dell’ANVUR”.
I risultati della VQR acquistano grande rilievo anche perché saranno utilizzati per ripartire tra le Università italiane la parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per il 2016, che quindi vedrà l’Università Magna Graecia di Catanzaro in una posizione di indubbio vantaggio per ottenere tali risorse da parte del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR).
L’indicatore IRAS1 è il principale indicatore utilizzato per ripartire tra le Università il 60% della quota premiale ( circa 1,4 miliardi) del Fondo ordinario di finanziamento delle Università ed è calcolato per ciascun Ateneo come somma dei voti ricevuti dai prodotti della ricerca dei suoi addetti. Se la differenza percentuale tra IRAS1 e la dimensione dell’Ateneo è positiva, la qualità della ricerca è superiore alla media e l’Università riceverà una quota di finanziamenti superiore al suo peso (in termini di addetti) nel sistema universitario.


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Pubblicato in data: 29/12/2016

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