Pubblicazione: 07/07/2021  |  Scadenza: Ultimo aggiornamento: 2021-07-07 11:28:25

Prestigiosa copertina di un contributo scientifico del gruppo di Chimica Farmaceutica e degli Alimenti di UMG


Una proficua collaborazione scientifica tra i ricercatori catanzaresi operanti nel settore Chimico Farmaceutico e degli Alimenti è stata portata avanti nei mesi scorsi con le università di Milano, Pavia e Trento. La presenza dello spinoff universitario Net4Science ha anche consentito il coinvolgimento in questo lavoro dell’associazione CRISEA, che recentemente ha inaugurato, grazie al sostegno dell’Università Magna Grӕcia di Catanzaro, le sue prime attività culturali e scientifiche.

Lo studio portato avanti da questo team allargato è di grande attualità, poiché riguarda il tema delle neurodegenerazioni, in cui l’Alzheimer rappresenta uno delle più temibili patologie. Mettendo insieme competenze multidisciplinari (studi in silico, NMR, e test biologici su linee cellulari) è stato possibile, per la prima volta, identificare composti bioattivi su un target innovativo costituito da una proteina in grado di riconoscere e modulare, soprattutto a livello neuronale, interazioni con RNA. HuD (ELAVL4) è il nome di tale target, la cui sovraespressione è anche dimostrata nella schizofrenia e nella malattia di Parkinson. Lo studio in silico, condotto principalmente a Catanzaro, ha consentito di screenare virtualmente circa 55 mila composti, combinando tecniche di docking e di dinamica molecolare. I candidati migliori sono stati, quindi, selezionati e tra questi alcune molecole molto note e diffuse in natura sono state identificate come possibili ligandi bioattivi per HuD. La parte sperimentale sui composti più promettenti ha confermato le capacità liganti predette dall’approccio computazionale sia mediante sofisticate tecniche di risonanza magnetica nucleare che tramite saggi cellulari.

Il composto che maggiormente ha attratto l’interesse del team è l’acido folico, nota vitamina essenziale per il normale sviluppo fetale durante la gravidanza, ma anche in grado di esercitare effetti neuroprotettivi, come risulta da tale studio in cui, per la prima volta, viene riportata come buon ligando della proteina HuD. Essendo l’acido folico un protagonista fondamentale di quasi tutti i prodotti tipici della Dieta Mediterranea, il valore scientifico di tale studio è particolarmente rilevante. Altre investigazioni scientifiche su tale argomento sono certamente necessarie, ma da queste iniziali evidenze risulta chiaro il notevole potenziale funzionale della Dieta Mediterranea anche nella prevenzione e nel trattamento delle neurodegenerazioni, ora spiegata con un elegante approccio multidisciplinare ed innovativo.

La soddisfazione del team deriva anche dal fatto che la pubblicazione, oltre ad essere stata accettata su Journal of Medicinal Chemistry, rivista americana principale del settore Chimico Farmaceutico a livello mondiale, ha anche meritato di essere riportata sulla copertina di uno dei prossimi numeri del 2021. Ulteriori dettagli del lavoro possono essere reperiti su web tramite questo collegamento https://pubs.acs.org/doi/10.1021/acs.jmedchem.1c00191



 

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