Orientamento in entrata - in itinere - in uscita
Orientare un giovane verso un percorso universitario è assolutamente velleitario se non possiamo ragionevolmente prospettargli anche i possibili sbocchi nel mondo del lavoro.
Il compito istituzionale dell'Università non è certamente autoreferenziale dunque, aumentare sempre più il numero dei laureati prescindendo dalle caratteristiche della realtà produttiva del Paese ma è certamente quello di un dialogo costante vuoi con la società nelle sue diverse articolazioni che con il mondo del lavoro. In Italia assistiamo ad un evidente paradosso: nonostante che negli anni il numero dei laureati sia progressivamente aumentato, da quando cioè è in vigore la formula del cosiddetto 3+2, anche se siamo lontani dal numero dei laureati dei paesi europei con una capacità produttiva simile al nostro, assistiamo ad un elevato tasso di disoccupazione dei nostri laureati. Molti analisti riconducono la causa di questa situazione alla struttura della realtà produttiva del nostro paese rappresentata da piccole e medie industrie orientate verso produzioni a basso contenuto di conoscenza cioè verso una produzione low-tech, e dunque scarsamente propense ad assumere giovani, che invece sono immersi nella cosiddetta società della conoscenza e con profili formativi basati su quel pensiero scientifico e tecnologico che in Italia le classi dirigenti non hanno mai pienamente valorizzato.
"Lo Stato italiano investe in R&S circa lo 0.6per cento del PIL, il che significa un buon 20, se non il 30, per cento in meno di quanto accade negli altri grandi Paesi. Ma il guaio vero è che le nostre imprese spendono ancora meno: a parità di dimensioni e fatturato, un' impresa media italiana investe in R&S circa l'80 per cento in meno di un'azienda media americana o giapponese" (la cultura si mangia. Guanda)
Se questa, come molti indicatori denunciano, è la realtà del nostro paese, la capacità produttiva presente al Sud è ancora più drammatica.
La situazione si fa ulteriormente critica, presentandoci un Paese segnato da una profonda divisione,se passiamo ad analizzare i risultati del programma OCSE Pisa che ci dicono (in estrema sintesi) che mentre le regioni del centro nord sono vicine ai risultati ottenuti dalle nazioni europee più virtuose, le regioni del Sud non hanno invece queste stesse prestazioni.
Tenuto conto di questa realtà abbiamo puntato su un tipo di orientamento che definiremo "classico", basato cioè sulla conoscenza delle diverse realtà rappresentate dalle scuole del territorio calabrese, organizzando dunque incontri nelle scuole, come anche accogliendo gli studenti ed i loro professori nel nostro Campus. La filosofia che informa il nostro agire privilegia l'incontro diretto degli studenti con i professori e le strutture dell'Università. Facciamo assistere gli studenti, solitamente del quinto anno della scuola media superiore, sia a lezioni universitarie che a lezioni preparate appositamente per loro, puntando molto anche sulla frequentazione dei laboratori dove gli studenti possono concretamente vedere come si svolge la ricerca nelle università. A questo proposito sono i giovani ricercatori dell'Ateneo che guidano gli studenti nei laboratori si da creare una migliore interazione e comunicazione.Sappiamo che la formazione deriva da un mix costituito da una pluralità di agenzie formative: scuola, famiglia, televisione internet ed ovviamente l'Università. Il nostro sforzo è quello di trasmettere ai ragazzi la specificità della formazione universitaria che consiste non solo nella trasmissione di professionalità ma nell'acquisizione di quella forma mentis improntata a quell'onestà intellettuale e spirito di sacrificio che si acquisiscono in maniera elettiva nel mondo della ricerca dove vige il principio della trasparenza della pari dignità della ricerca della verità anche se sempre parziale. Noi pensiamo che la frequentazione del mondo della ricerca, nei suoi aspetti teorici e pratici, rappresenti una base indispensabile per rinsaldare le basi della nostra Democrazia contribuendo alla formazione di cittadini realmente consapevoli delle proprie scelte. Il continuo dialogo fra scuola ed università deve rappresentare un punto di riferimento ineludibile per la formazione dei nostri ragazzi, futura classe dirigente.
In ultimo, abbiamo voluto sperimentare un nuovo, almeno per la nostra esperienza, modo di fare orientamento partendo proprio dal basso: dai bambini dell'asilo, e delle elementari come anche dai ragazzi della media inferiore, insieme ai loro genitori e maestre. In una realtà certamente non facile come quella calabrese, questo tipo di iniziativa cerca di offrire alla società, il prima possibile, cioè negli anni forse cruciali della formazione, un contributo che potrebbe rappresentare un momento di conoscenza reciproca nell'auspicio che la circolazione delle idee possa rappresentare una buona base per un futuro migliore.
ORIENTAMENTO IN ITINERE E TUTORATO
Per quanto concerne questa branca dell'Orientamento abbiamo predisposto un Centro per l'Ascolto e servizi tutorato.
Referente per il Centro Ascolto :
Prof.ssa Tiziana Iaquinta (Ricercatrice di Pedagogia generale e sociale)
Bibliografia di Riferimento:
Di seguito la bibliografia che delinea i punti di riferimento che sono alla base delle nostre iniziative di orientamento.
Informazioni:
Prof.ssa Francesca Cuzzocrea - Delegata del Rettore DR n. 421 del 31/03/23
Dott.ssa Marianna Sia - Supporto organizzativo - Segreteria
Componenti della Commissione Orientamento DR N. 356 del 14/03/2023
Orientamento in entrata
Prof. Francesco Trapasso
Prof. Elena Succurro
Prof. Teresa Iona
Orientamento in Itinere
Prof. Valeria Verrastro
Prof. Tiziana Iaquinta
Prof. Paola Chiarella
Orientamento in Uscita
Prof. Rocco Reina
Prof. Monica Nardi
Prof.ssa Rossana Caridà
In un mondo globalizzato dove la conoscenza e' divenuta il capitale di primaria importanza, si vuole offrire agli studenti un panorama internazionale che ha come filo conduttore il sapere.
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