Giovedì 19 aprile 2012, Conferenza su “Diritti dell’uomo e processo penale nel quadro europeo”
Nell’àmbito delle iniziative didattico - scientifiche promosse dalla Cattedra di Diritto processuale penale diretta dal Prof. Giuseppe BELLANTONI, Ordinario in questo Ateneo, giovedì 19 aprile 2012 sarà tenuto un Seminario di studio su “Diritti dell’uomo e processo penale nel quadro europeo”.
L’argomento, di imprescindibile rilievo per la formazione dell’odierno giurista, verrà magistralmente trattato dal Chiar.mo Prof. Mario Pisani, Ordinario di Diritto processuale penale nell’Università degli Studi di Milano.
Nell’immediato dopoguerra, uno dei primi atti dell’Europa è emblematicamente rappresentato dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma nel 1950. In tal modo, gli Stati firmatari si impegnano a rispettare e a promuovere, nell’àmbito delle rispettive giurisdizioni, i diritti e le libertà fondamentali dell’individuo, sanciti in quella stessa Convenzione.
Di tutto ciò si fa carico già la legge n. 81/1987, contente “Delega legislativa al Governo della Repubblica per l’emanazione del nuovo codice di procedura penale”, stabilendo che il nuovo processo penale debba attuare i princìpi della Costituzione e adeguarsi alle norme delle Convenzioni internazionali ratificate dall’Italia e relative ai diritti della persona e al processo penale. Con ciò, i diritti dei singoli, quali, in primis, la libertà personale, l’integrità fisica, etc. -precedentemente finanche esclusi- vengono ad assumere nel processo penale un significato preponderante. È, poi, la legge costituzionale n. 2 del 1999 a segnare una svolta, per così dire, epocale, consacrando definitivamente i princìpi del c.d. “giusto processo” all’interno del modificato art. 111 della Carta costituzionale, nel quale vengono interamente trasfusi i contenuti dell’art. 6 della sopra citata Convenzione europea.
Il minimo etico dei diritti delle persone coinvolte nel processo penale, inoltre, è ripetutamente confermato dai Protocolli addizionali alla Convenzione europea, nonché dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, firmata il 7 dicembre del 2000 a Nizza.
Si ergono, così, a princìpi fondamentali in materia, quelli della legalità processuale, del processo innanzi ad un giudice terzo ed imparziale, della ragionevole durata del processo, della formazione della prova in pienezza di contradditorio, il diritto di difendersi provando, il diritto di azionare efficaci meccanismi di controllo, etc.
Peraltro, il rispetto da parte degli Stati degli obblighi scaturenti dalla Convenzione europea è anche attivamente assicurato da un apposito organo giurisdizionale sovranazionale, la Corte europea dei diritti dell’uomo, a cui può adire ogni cittadino.
La centralità dell’imputato e la preminente esigenza di garantire i suoi diritti fondamentali nel contesto di un processo per ciò stesso definito equo è dunque affermata e concretamente sviluppata anche grazie all’elaborazione della giurisprudenza sovranazionale.
Il Seminario, che sarà tenuto nell’Aula Giovanni Paolo II dell’edificio dell’area giuridico-economica, avrà inizio alle ore 17.