Pubblicazione:
10/04/2025
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Scadenza:
Ultimo aggiornamento: 2025-04-10 12:56:23
Presentato il libro 'Dal Di-vino al Divino. Il religioso agnostico che si fece conquistare dagli Angeli' del prof. Francesco Garofalo
È stato presentato il libro “Dal Di-vino al Divino. Il religioso agnostico che si fece conquistare dagli Angeli” . L'opera, firmata dal sociologo-giornalista Francesco Garofalo che insegna Sociologia generale e Storia delle Istituzioni Politiche all’Università Magna Graecia, è stata presentata alla Mondadori di Piano Lago, al Senato della Repubblica e presso il Sistema Bibliotecario di ateneo Umg riscuotendo un notevole successo di pubblico e critica
Il volume affronta, in chiave moderna, i grandi interrogativi dell’esistenza attraverso il personaggio di Don Drink, offrendo una profonda riflessione sui dogmi e sulle fragilità umane, e aprendo nuovi orizzonti di pensiero. Il protagonista del romanzo, Don Drink, è un uomo che sceglie di entrare in seminario per sottrarsi alle pressioni sociali e alle incomprensioni legate alla sua identità e alle sue espressioni di genere. In un contesto in cui la sua unicità viene percepita come una diversità inaccettabile, soprattutto nell’ambiente ristretto del vicolo, il seminario diventa per lui un rifugio, un luogo in cui cercare protezione e un senso di appartenenza, lontano da giudizi e pregiudizi.
Ma Don Drink non è un prete convenzionale: agnostico e ironico, fuori dagli schemi, è un uomo dedito al vino e alla riflessione, una figura tanto provocatoria quanto profondamente umana. La sua storia sfida le convenzioni sociali e religiose, intrecciando momenti di intensa introspezione con riflessioni universali. Il vino assume in questa narrazione un ruolo simbolico potente: dalla trasformazione dell’uva in vino fino alla sua trasposizione nel sangue di Cristo, si configura come metafora della fragilità e della resilienza umana. Un viaggio che celebra il potenziale straordinario della rinascita spirituale e della riconciliazione con se stessi. L’opera affronta temi di grande attualità come l’inclusività, la lotta contro i pregiudizi e la celebrazione delle diverse forme d’amore. Attraverso un linguaggio evocativo e una trama potente, Dal Di-vino al Divino conduce il lettore in un viaggio tra fede, fragilità e possibilità di riscatto. Il vino diventa il filo conduttore di una narrazione capace di intrecciare sacro e profano, ricerca di senso e bellezza dell’imperfezione umana.
Il volume affronta, in chiave moderna, i grandi interrogativi dell’esistenza attraverso il personaggio di Don Drink, offrendo una profonda riflessione sui dogmi e sulle fragilità umane, e aprendo nuovi orizzonti di pensiero. Il protagonista del romanzo, Don Drink, è un uomo che sceglie di entrare in seminario per sottrarsi alle pressioni sociali e alle incomprensioni legate alla sua identità e alle sue espressioni di genere. In un contesto in cui la sua unicità viene percepita come una diversità inaccettabile, soprattutto nell’ambiente ristretto del vicolo, il seminario diventa per lui un rifugio, un luogo in cui cercare protezione e un senso di appartenenza, lontano da giudizi e pregiudizi.
Ma Don Drink non è un prete convenzionale: agnostico e ironico, fuori dagli schemi, è un uomo dedito al vino e alla riflessione, una figura tanto provocatoria quanto profondamente umana. La sua storia sfida le convenzioni sociali e religiose, intrecciando momenti di intensa introspezione con riflessioni universali. Il vino assume in questa narrazione un ruolo simbolico potente: dalla trasformazione dell’uva in vino fino alla sua trasposizione nel sangue di Cristo, si configura come metafora della fragilità e della resilienza umana. Un viaggio che celebra il potenziale straordinario della rinascita spirituale e della riconciliazione con se stessi. L’opera affronta temi di grande attualità come l’inclusività, la lotta contro i pregiudizi e la celebrazione delle diverse forme d’amore. Attraverso un linguaggio evocativo e una trama potente, Dal Di-vino al Divino conduce il lettore in un viaggio tra fede, fragilità e possibilità di riscatto. Il vino diventa il filo conduttore di una narrazione capace di intrecciare sacro e profano, ricerca di senso e bellezza dell’imperfezione umana.
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