Pubblicazione: 18/01/2013 Ultimo aggiornamento: 2015-01-26 17:30:02

Inaugurato l’anno accademico dell’Universita’ Magna Graecia nella nuova Aula Magna dell’Ateneo alla presenza del Presidente della Corte Costituzionale


Gli importanti risultati raggiunti, in questi anni, dall’Università Magna Graecia di Catanzaro, illustrati dal Magnifico Rettore Prof. Aldo Quattrone durante la relazione inaugurale, e la nuova ed imponente Aula Magna del Campus dell’Ateneo hanno fatto da sfondo all’inaugurazione dell’anno accademico 2012/2013, alla presenza del Presidente della Corte Costituzionale, Avv. Alfonso Quaranta, che ha tenuto la Lectio Magistralis dal titolo: “Una riflessione sulla tutela dei diritti umani fondamentali nell’attuale panorama normativo”. Una lezione, quella del Presidente della Corte Costituzionale, incentrata sui diritti inviolabili dell’uomo riconosciuti e garantiti dalla nostra Carta Costituzionale e sull'ampliamento dei diritti fondamentali grazie alla normativa sovranazionale, soprattutto quella derivante dal diritto comunitario. Diritti, ma anche doveri, soprattutto nei confronti dei soggetti che oggi non ci sono, ma che verranno un domani. Da qui la necessità di pensare ad una carta dei doveri, oltre che dei diritti.

La cerimonia ha avuto inizio con l’ingresso del corteo accademico, composto dai rappresentanti degli altri Atenei presenti in sala e dai docenti membri del Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione dell’Università Magna Graecia, a cui è seguita la relazione del Rettore Aldo Quattrone, gli interventi del Direttore Generale dell’Ateneo, Dott. Roberto Sigilli, del Rappresentante degli studenti in Senato Accademico Eugenio Garofalo, e l’introduzione del Prof. Luigi Ventura, Ordinario di Diritto Costituzionale.

“Questa è l’Università in cui crediamo: – ha detto in apertura il Rettore Aldo Quattrone – il luogo dove si crea conoscenza, si promuovono le capacità, si affinano le attitudini, si costruiscono competenze, si trasmettono i valori etici dell’agire nella società, si educa alla tolleranza e al rispetto”.

Dopo aver passato in rassegna le criticità del sistema universitario e presentato le strutture dell’Ateneo e quelle del Campus già realizzate ed in fase di ultimazione (progetti in costruzione sono quelli delle residenze per gli studenti per 120 posti e di due grandi complessi da adibire a ricerca scientifica: il primo, frutto di un’intesa tra Università e Cnr e di finanziamenti per la ricerca neuro-tossicologica; il secondo, finanziato dal Cipe con 20 milioni, per la realizzazione di un parco bio-tecnologico per ricerca di base e spin-off industriali), il Rettore Aldo Quattrone ha posto l’accento con orgoglio sul fatto che l’Università Magna Graecia è stata la prima in Italia a modificare il proprio Statuto adattandolo alle novità della legge Gelmini (legge n.240/2010): “posso dire, con orgoglio, che il nostro Ateneo è stato l’unico nel Paese a introdurre l’incompatibilità tra la carica di Rettore e quella di Presidente del Senato Accademico. La ragione di questa scelta risiede nella nostra ferma volontà di rispettare i principi etici che devono sempre guidare l’azione universitaria”.

Il Rettore, presentando la nuova governance e articolazione didattica dell’Ateneo, ha illustrato i Dipartimenti, che sono la sede dell’iniziativa scientifica, e le Scuole, che sono deputate all’organizzazione e alla coordinazione delle attività didattiche e assistenziali. “Ai Dipartimenti e Scuole – ha proseguito - si aggiungono strutture scientifiche di interesse collettivo come i Centri Interdipartimentali finalizzati all’elaborazione e attuazione di rilevanti programmi di ricerca di interesse generale e il Sistema Bibliotecario di Ateneo che raccoglie, in un’unica organizzazione, tutte le Biblioteche, coordinandone le attività e potenziandone l’accesso e la fruibilità a studenti e docenti. Complessivamente la nostra Università offre 100 diversi percorsi formativi (pre e post-laurea) con un’eccellente diversificazione ma la tempo stesso un’evidente specificità. Infatti, la nostra Università è l’unica nel territorio regionale a offrire Corsi di Laurea triennali, magistrali, specializzazioni e master nell’ambito delle scienze biomediche che rappresentano una sicura attrazione per gli studenti calabresi anche per l’elevata possibilità occupazionale”.
Nella relazione del Rettore sono state evidenziate anche le penalizzazioni subite sul piano delle risorse statali malgrado i conti in ordine. ”Anche l’Universita’ di Catanzaro – ha evidenziato il Rettore Aldo Quattrone – ha subito una progressiva e costante riduzione del fondo di finanziamento statale. La diminuzione tuttavia non ha avuto lo stesso impatto in tutte le università italiane perchè il fondo e’ ripartito secondo criteri che tengono poco in considerazione il numero degli studenti nelle diverse università. Nonostante la progressiva e costante riduzione del Fondo di Finanziamento statale e la mancata applicazione del costo standard/studenti, la nostra Università è riuscita a mantenere in questi anni i conti in ordine (rapporto tra Fondo di finanziamento e spese fisse al di sotto dell’(0%) limitando il numero di assunzioni di personale. L’Università di Catanzaro è al quarto posto in Italia tra le Università virtuose”.

La popolazione studentesca dell’Università Magna Graecia accoglie più di 10mila studenti con un tasso di laureati/annuo del 15,3%. Nonostante le riduzioni del Fondo di Finanziamento statale, l’Ateneo del capoluogo calabrese è riuscita a non aumentare le tasse per gli studenti e mantenere un livello di tassazione tra i più bassi nel nostro Paese. “Abbiamo ritenuto giusto – ha evidenziato il Rettore Aldo Quattrone – non mettere le mani nelle tasche delle famiglie calabresi aggravando il peso dell’istruzione dei loro figli coscienti delle difficoltà esistenti nel nostro territorio e dell’importanza di invogliare i nostri giovani a non lasciare la nostra Regione.
Purtroppo, nonostante gli sforzi fatti, l’emigrazione dei cervelli è una piaga ancora viva nel nostro territorio. La Calabria, infatti, è la Regione italiana che paga il prezzo maggiore per l’emigrazione degli studenti: il 36% dei nostri giovani va a studiare fuori rispetto al 22% dei siciliani e all’8% dei laziali. Nei corsi di laurea in scienze biomediche a numero chiuso, il motivo principale dell’emigrazione degli studenti è nell’esiguo numero di posti messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in alcune Università del Mezzogiorno.

Sulla ricerca scientifica il Rettore Aldo Quattrone ha affermato con forte determinazione: “Puntiamo sulla ricerca come missione fondamentale del sistema universitario, come strumento indispensabile non solo di nuova conoscenza ma anche di efficienza formativa. Il nostro modello, infatti, è quello di un’Università che vede indissolubilmente connessi didattica e ricerca, i due aspetti fondamentali della mission universitaria, poiché è ormai ampiamente condivisa l’idea che per una didattica di qualità è necessaria la presenza nell’Università di attività di ricerca d’avanguardia. Nella nostra Università, quasi mille persone tra docenti di ruolo, dottorandi di ricerca, assegnisti di ricerca e personale a contratto e in formazione post-laurea partecipano attivamente a progetti di ricerca. E la nostra Università per essere all’avanguardia in questa missione fondamentale ha investito negli ultimi anni circa 70 milioni di euro in tecnologie modernissime necessarie per la ricerca biomedica. Solo nel 2012 il nostro Ateneo è riuscito a ottenere finanziamenti per più di 44 milioni di euro derivanti da progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale. La costituzione di un parco tecnologico adiacente a un polo scientifico consolidato rappresenta una novità sostanziale nel panorama italiano dove i parchi tecnologici in genere sono estranei al tessuto universitario”.

Il numero delle pubblicazioni scientifiche dell’Università Magna Graecia sono più che raddoppiate in meno di 5 anni, a testimonianza della vitalità dei giovani ricercatori dell’Ateneo catanzarese. “Ma il miracolo – ha illustrato il Rettore – è dovuto anche a un’altra risorsa, anch’essa preziosa, indispensabile per produrre conoscenza, formare i giovani, essere competitivi sui mercati scientifici internazionali. Questa risorsa è la presenza nell’Università di scienziati di alto valore, i cosiddetti Top Italian Scientists (I TIS). Per essere inclusi tra i TIS bisogna avere un H-index maggiore di 30. La nostra Università ha 15 TIS su un totale di 240 docenti con un rapporto del 6,25% che la colloca al primo posto tra le Università meridionali e secondi in Italia”.

In merito ai rapporti tra l’Università di Catanzaro e le Istituzioni locali e regionali, il Rettore Aldo Quattrone ha spiegato come, “seppur con alti e bassi, siano stati sempre di leale e reciproca collaborazione, tesi al bene comune e nell’interesse superiore degli studenti e della cultura. Negli ultimi tempi, nonostante le attuali difficoltà economiche in cui versa il Paese, Università e Regione hanno avviato numerosi incontri per rilanciare l’azione universitaria sia nell’ambito della ricerca attraverso i fondi comunitari che nell’ambito dell’attività assistenziale che, nel Campus, si svolge nelle due articolazioni organizzative, l’Azienda Mater Domini e la Fondazione Tommaso Campanella, che ha finalmente intrapreso un percorso chiaro che ha già portato alla ridefinizione del suo stato giuridico di struttura privata finalizzata alla ricerca, diagnosi e cura delle malattie oncologiche”.

Infine un accorato appello agli studenti, con la musica del “Gaudeamus” in sottofondo, considerato l’inno internazionale degli studenti universitari. Il Rettore Aldo Quattrone si è rivolto ai giovani esclamando: “Ragazzi, questa Università è stata costruita per voi. Tutti i nostri sforzi, il nostro impegno, il nostro lavoro quotidiano sono dedicati a voi. Noi abbiamo bisogno di voi, della vostra intelligenza, della vostra giovinezza, del vostro entusiasmo e a voi affidiamo la custodia dei nostri valori. Voi siete il nostro futuro, siete il futuro della nostra Regione che ha bisogno di tutti i suoi talenti, i suoi giovani più impegnati per avere lo sviluppo economico, sociale e culturale che merita. A voi, giovani studenti calabresi, rivolgo un accorato appello: non andate via, restate a studiare qui con noi!”.

 

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