Mixomi atriali: scoperta l’origine dei tumori del cuore dal Laboratorio di Cardiologia Molecolare e Cellulare dell’UMG
I tumori primitivi del cuore sono patologie molto rare, che hanno un’incidenza variabile tra lo 0.002% e lo 0.2% nella popolazione generale. Tra questi, la stragrande maggioranza è senz’altro rappresentata dai mixomi cardiaci. Il mixoma atriale è tipicamente considerato una neoplasia benigna in senso convenzionale, per il suo basso grado di invasività locale e l’assenza di metastasi. Tuttavia, la designazione oncologica di benignità sottostima il rischio clinico che questo tumore cardiaco comporta per il paziente. Infatti, in virtù della loro posizione anatomica, i mixomi atriali possono produrre diversi quadri clinici, tra i quali rientrano lo scompenso cardiaco per disfunzione valvolare acuta e l’embolizzazione distale a carico del cervello o di altri organi. La diagnosi precoce e l’escissione totale mediante intervento di cardiochirurgia sono perciò fondamentali nel trattamento del mixoma. Tali tumori benigni, nonostante siano rari, continuano a generare interesse non solo, come segnalato supra, in conseguenza della loro presentazione clinica potenzialmente pericolosa ma, soprattutto, per la loro origine, rimasta a lungo sconosciuta. L'ultimo fondamentale traguardo nella ricerca sulla patogenesi del mixoma cardiaco è stato raggiunto dal gruppo di ricerca del Prof. Daniele Torella, Ordinario di Cardiologia, nel Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica del Nostro Ateneo, che per la prima volta ha individuato le vere cellule staminali tumorali del mixoma atriale.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ‘European Heart Journal’ (https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaa156), ad oggi la più prestigiosa al mondo per impatto scientifico in ambito cardiovascolare (con un IF=25 la prima delle 136 riviste “Cardiac & Cardiovascular Systems”). Nel lavoro, i ricercatori del Laboratorio di Cardiologia Molecolare e Cellulare (MaCCardio Lab, http://maccardiolab.unicz.it/) diretto dal Prof. Torella hanno analizzato 26 mixomi umani, identificando e isolando delle cellule con caratteristiche di vere cellule staminali tumorali capaci, in esperimenti in vivo di xenotrapianto in topi immunodepressi, di riformare il mixoma cardiaco. In particolare, lo studio ha anche permesso di individuare il meccanismo molecolare, rappresentato dalla disregolazione dell’espressione di alcuni microRNAs (piccole molecole endogene di RNA non codificante), responsabile della trasformazione delle cellule staminali normali in cellule staminali tumorali.
Pertanto, per la prima volta, questo studio cui è dedicato anche un’Editorial (https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaa208), dimostra l'esistenza di una cellula staminale tumorale che dà origine al mixoma atriale, il che, di conseguenza, sembra indicare i mixomi cardiaci come la prima malattia cardiaca umana correlata alle cellule staminali del cuore adulto.
Il lavoro, che ha come primo autore la Dottoressa Mariangela Scalise, ha visto il contributo delle dottoresse Fabiola Marino, Eleonora Cianflone, Teresa Mancuso, Carla Vicinanza e Iolanda Aquila, e dei dottori Luca Salerno e Konrad Urbanek, ricercatori che compongono il team del MaCCardio Lab. Inoltre, va ricordato l’indispensabile contributo di diversi Ricercatori del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, diretto dal Prof. Giuseppe Viglietto, anche egli co-autore del lavoro, a testimonianza di una vitale e produttiva collaborazione con l’integrazione di diverse competenze scientifiche, tra cui la Cardiochirurgia del Prof. Pasquale Mastroroberto, il Laboratorio di Chimica Farmaceutica della Prof.ssa Donatella Paolino, ed il Laboratorio di Citofluorimetria del Dr. Valter Agosti, nel CIS di Genomica diretto dal Prof. Francesco S. Costanzo. Il lavoro ha infine visto la partecipazione del Prof. Pierangelo Veltri del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, così come di scienziati nazionali ed internazionali, tra i quali il Prof. Alessandro Weisz ed i suoi collaboratori dottori Giorgio Giurato e Maria Ravo dell’Università di Salerno, i Prof. Michele Torella, Marisa De Feo, Antonella De Angelis e Liberato Berrino dell’Università della Campania “L.Vanvitelli”, il Professore Bernardo Nadal-Ginard di Boston (USA) e la Prof.ssa Georgina M. Ellison-Hughes del King’s College di Londra.
Una bella notizia di cui scrivere ai tempi dell'emergenza da COVID-19, che non impedisce di far luce sugli enormi sforzi profusi e i significativi successi che continuano ad essere conseguiti dall'Università Magna Graecia di Catanzaro, nella sua imprescindibile mission di formazione, assistenza, ricerca e sviluppo.