Pubblicazione: 01/06/2021  |  Scadenza: Ultimo aggiornamento: 2021-06-01 20:46:10

'Ordines' tra le riviste di Classe A


La rivista “Ordines. Per un sapere interdisciplinare sulle istituzioni europee” (www.ordines.it), a seguito di positiva valutazione da parte del Gruppo di Lavoro Riviste che collabora con l’ANVUR, è stata inserita nell’elenco di Classe A per tutti i settori disciplinari dell’Area 12 (Scienze Giuridiche).
Si tratta di un importante traguardo per la rivista diretta dal Prof. Massimo La Torre, con la co-direzione del Prof. Andrea Porciello, entrambi ordinari di Filosofia del diritto all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.
“Ordines” nasce nel 2015 nell’ambito delle numerose attività che gravitano intorno al dottorato di ricerca in “Ordine giuridico ed economico europeo” dell’ateneo catanzarese, coordinato dal Prof. La Torre.
Con periodicità semestrale, ha una forte vocazione interdisciplinare nel campo giuridico, in un proficuo dialogo con le scienze economiche e quelle sociologiche. Nei dodici numeri e nelle oltre cinque mila pagine pubblicate in questi anni, sono stati ospitati, insieme ai saggi di giovani ricercatori, i contributi di alcuni dei maggiori studiosi che sono al centro del dibattito gius-filosofico nazionale e internazionale, operanti in istituzioni accademiche in Italia o all’estero.
“Il senso di questa rivista – scrive il Prof. La Torre nella Presentazione - è di creare uno spazio pubblico, attorno alla ricerca ed ai seminari di giovani e meno giovani studiosi, dalla netta caratterizzazione interdisciplinare, ma tenuto insieme, tra teorici e storici del diritto, costituzionalisti, giuristi positivi, ed economisti, dalla comune vocazione di dar conto dei grandi cambiamenti in corso, innanzitutto nel vecchio continente europeo. Il progetto di una comune casa europea, l’Unione Europea, sembra essere stato suggellato dall’introduzione della moneta comune, l’Euro.
Questa però, in mancanza di un ulteriore deciso sviluppo federale, sembra piuttosto avere l’effetto di accentuare, piuttosto che attenuare e smussare e integrare, le differenze e le storie e i modelli economici ed istituzionali dei vari Stati membri. Ma la globalizzazione non perdona e non attende”.

 

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