Un legame molecolare tra la letalita’ del COVID-19 e aging? - L’ipotesi generata con metodi di Data Science dall’Università di Catanzaro e dall’Università di Bologna in uno studio guidato dal Prof. Pietro Hiram Guzzi.
I ricercatori delle due università sono partiti dalla considerazione demografica che la malattia da covid-19 sembra essere più letale negli anziani e in particolar modo negli uomini rispetto alle donne. E’ anche noto che l’invecchiamento porta delle modifiche nei meccanismi cellulari delle persone e che alcune modifiche sono differenti negli uomini e nelle donne.
Partendo da queste osservazioni, il gruppo di lavoro dell’Università di Catanzaro ha provato ad esplorare una possibile spiegazione a livello molecolare di questo fatto.In una collaborazione con il dipartimento di biotecnologie dell’alma mater sono stati quindi rintracciati ed integrati, con tecniche di data science, tutti i dati molecolari relativi alla espressione dei geni umani esistenti nei database pubblici.
Da qui è stato sviluppato un nuovo algoritmo intelligente in grado di testare la significatività dell’associazione tra modifiche relative all’invecchiamento e modifiche causate dalla malattia da SARS-CoV-2. Lo studio, diretto dal Prof. Pietro Hiram Guzzi, e a cui ha partecipato il Prof. Pierangelo Veltri, ha permesso di generare una ipotesi, individuando alcuni geni che potrebbero chiarire le cause di questo comportamento. Il lavoro è stato condensato in un articolo “Exploiting The Molecular Basis of Age and Gender Differences in Outcomes of SARS-CoV-2 Infections.” che è stato accettato per la pubblicazione in una prestigiosa rivista internazionale (Computational Structural Biotechnology Journal) attualmente classificata in Q1 tra le riviste di Computer Science Application.
Daniele Mercatelli, Elisabetta Pedace, Pierangelo Veltri, Federico M. Giorgi, Pietro Hiram Guzzi,Exploiting the molecular basis of age and gender differences in outcomes of SARS-CoV-2 infections,Computational and Structural Biotechnology Journal,2021, https://doi.org/10.1016/j.csbj.2021.07.002. (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2001037021002920)
Il lavoro potrebbe suggerire ai policy makers opportune strategie di intervento, contenimento, vaccinazioni (etc), specifiche per gruppi di popolazione.
