Pubblicazione: 01/07/2025  |  Scadenza: Ultimo aggiornamento: 2025-07-01 13:30:06

Scoperto un nuovo biomarcatore per il diabete gestazionale: la ricerca del team del Prof. Brunetti all’UMG verso la diagnosi di precisione


 Su Journal of Clinical & Translational Endocrinology è stato pubblicato l’ultimo studio del gruppo di ricerca coordinato dal Prof. Antonio Brunetti, ordinario di Endocrinologia presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro. Lo studio analizza le complicanze del diabete mellito gestazionale (GDM) e rappresenta un passo avanti verso diagnosi e terapie sempre più personalizzate.

A livello globale, circa una gravidanza su sette è interessata dal diabete mellito, e oltre il 90% dei casi riguarda il GDM, una condizione di alterazione della glicemia indotta dalla gravidanza. Pur essendo spesso reversibile dopo il parto, il GDM comporta un aumento del rischio di esiti avversi per madre e neonato, e predispone entrambi, nel lungo periodo, allo sviluppo di patologie metaboliche e cardiovascolari. In Italia, il fenomeno coinvolge oltre 40.000 donne ogni anno, con marcate differenze regionali che vedono Calabria e Mezzogiorno tra le aree con la più alta incidenza.
Attualmente non esiste un consenso internazionale univoco sui valori soglia della glicemia dopo test da carico orale di glucosio (OGTT), né sull’epoca gestazionale più indicata per eseguirlo o sui criteri per selezionare le pazienti da sottoporre al test. Per questo motivo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sollecitato la comunità scientifica a definire strategie diagnostiche alternative o complementari.

In questo contesto si inserisce l’attività del gruppo coordinato dal Prof. Brunetti, da anni impegnato nello studio del GDM in Calabria. Il team ha contribuito a identificare nuovi fattori di rischio, migliorare la stratificazione delle pazienti e definire con maggiore precisione la tempistica ottimale per l’esecuzione dell’OGTT. Il lavoro è supportato anche dalla presenza, presso l’UOC di Endocrinologia dell’AOU “Renato Dulbecco”, di servizi diabetologici specializzati nella gestione delle gravidanze a rischio.

Il nuovo studio, ideato dalla Dott.ssa Maria Mirabelli, giovane ricercatrice presso la medesima UOC, è stato condotto in collaborazione con la Prof.ssa Daniela Foti, direttrice dell’UOC di Patologia Clinica. La ricerca approfondisce il ruolo dell’insulino-resistenza, del profilo infiammatorio e di specifici fattori di crescita e angiogenesi nella determinazione del rischio di fetopatia diabetica e macrosomia, superando l’approccio basato esclusivamente sulla glicemia. In particolare, lo studio ha identificato nella protimosina-α circolante un nuovo potenziale biomarcatore di crescita fetale alterata, rilevante non solo nelle donne con diagnosi di GDM, ma anche in quelle apparentemente normoglicemiche ma insulino-resistenti, condizione frequente in caso di sovrappeso o disfunzioni placentari.

Questo approccio apre nuove prospettive per una “diabetologia di precisione” anche in ambito ostetrico, più mirata e in grado di individuare precocemente le gestanti a maggior rischio, consentendo di personalizzare le strategie terapeutiche e offrendo benefici concreti per la salute materna e neonatale.

Lo studio completo è disponibile al seguente link: https://doi.org/10.1016/j.jcte.2025.100404

 

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