Pubblicazione: 18/12/2025  |  Scadenza: Ultimo aggiornamento: 2025-12-18 11:39:11

L'Università Magna Graecia di Catanzaro al VII° Congresso EFLM sulla Fase Preanalitica a Padova, innovazione e qualità nella diagnostica di precisione e nella clinica



Si è svolto a Padova nei giorni scorsi il VII° Congresso della European Federation of Clinical Chemistry and LaboratoryMedicine (EFLM) dedicato alla Fase Preanalitica, evento che ha richiamato ricercatori, clinici e professionisti di laboratorio da tutta Europa. Tema centrale dell’edizione è stato il rapporto tra innovazione diagnostica e qualità preanalitica. Il programma, ricco di interventi e sessioni tecniche, ha previsto tavole rotonde su standardizzazione e politiche di laboratorio e workshop pratici su protocolli condivisi, sotto la guida del Prof. Mario Plebani, Presidente della EFLM.

L’Università “Magna Graecia” ha avuto un ruolo significativo nei lavori congressuali: il Prof. Enrico Iaccino è stato invitato come relatore per presentare il contributo di rilievo intitolato “Liquid biopsy: preanalytical changes”, sottolineando il peso della partecipazione dell’ateneo alle discussioni europee sulla fase preanalitica. Nel suo intervento il Prof. Enrico Iaccino ha descritto la liquid biopsy come una «anatomia molecolare» che prosegue la tradizione paduana dell’osservazione empirica: invece di dissezionare tessuti, si analizzano i segnali molecolari circolanti per ottenere informazioni diagnostiche non invasive. Ha posto l’attenzione sugli esosomi — piccole vescicole extracellulari presenti in sangue, saliva e urine — che contengono proteine, lipidi e acidi nucleici riflettendo lo stato delle cellule d’origine e svolgono ruoli attivi nella comunicazione cellulare. Queste caratteristiche li rendono promettenti come biomarcatori per applicazioni che vanno dall’oncologia alla neurologia e al monitoraggio dei trapianti.

Iaccino ha evidenziato anche il principale limite attuale: le metodiche disponibili non consentono di associare in modo affidabile marcatori a specifiche sottopopolazioni di esosomi né di attribuirne funzioni biologiche precise, rendendo difficile la traduzione clinica. Per superare questo collo di bottiglia il suo gruppo, sostenuto tra l’altro dall’EFLM Research Grant – vinto lo scorso anno come miglior idea a livello europeo — e in collaborazione con il Centro di Ricerca Neuroscienze dell’Università di Catanzaro diretto dal Prof. Aldo Quattrone, lavora a protocolli standardizzati preanalitici e a strategie di “dissezione” molecolare degli esosomi, al fine di ottenere procedure riproducibili e clinicamente utili, in particolare per la diagnosi differenziale delle malattie neurodegenerative, accompagnate da formazione e controlli di qualità per l’adozione routinaria nei laboratori clinici.

«La qualità non è mai un caso. È sempre il risultato di un impegno intelligente.» Questa massima di John Ruskin riassume lo spirito emerso a Padova: la qualità diagnostica richiede processi volontari, rigorosi e riproducibili. Il ruolo della ricerca dell’Università “Magna Graecia” — attraverso progetti finanziati e attività volte alla standardizzazione preanalitica e alla caratterizzazione molecolare degli esosomi — contribuisce in maniera concreta a questo impegno collettivo, trasformando l’innovazione in benefici clinici verificabili per il paziente.

 

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