Pubblicazione: 22/11/2016 Ultimo aggiornamento: 2016-11-22 12:52:55

Rivista Ordines. Per un sapere interdisciplinare sulle istituzioni europee. Online il n. 1/2016


E’ online il nuovo numero di “Ordines. Per un sapere interdisciplinare sulle istituzioni europee” (giugno 2016), la rivista semestrale telematica del Dottorato di ricerca in “Teoria del diritto e Ordine giuridico ed economico europeo” diretta dal prof. Massimo La Torre, Coordinatore del corso di Dottorato di Catanzaro e ordinario di Filosofia del diritto.
“Il 2016 – scrive il prof. La Torre nell’Editoriale- sarà probabilmente ricordato come l’annus horribilis dell’Unione Europea. Iniziatosi con gli echi della crisi greca del luglio 2015, che aveva visto il paese ellenico subire il diktat crudele dell’Eurogruppo, quale che fosse stato l’esito del referendum indetto dal partito di governo, Syriza, e con l’imposizione di nuove e più dure condizioni per ottenere i crediti necessari a mantenere il paese nella zona Euro, al di là del triste scenario greco si era quasi subito profilata un’altra crisi di carattere quasi epocale, la fuga di milioni di rifugiati dalla Siria verso i lidi più sicuri dei paesi europei. Centinaia di migliaia di persone in marcia per sfuggire alle bombe, agli orrori della guerra civile ed alla fame, riversatesi sui lidi di una Grecia esausta e demoralizzata a cui quella stessa Unione che l’aveva umiliata ora chiedeva di farsi carico di una siffatta migrazione biblica. Le masse di rifugiati hanno innescato reazioni e processi che si credevano ormai resi impossibili dall’avanzato stato dell’integrazione europea e dalle conquiste del diritto delle genti”. Ma i riflettori della riflessione sono ovviamente tutti puntati sul cosiddetto Brexit: “È il primo caso d’un paese membro –scrive ancora il prof. La Torre- che decide d’uscire dall’Unione, ed è un paese chiave, storicamente protagonista di tutta la storia europea, che compie questo passo. Un fatto anche in contraddizione con tutta la storia britannica che si contraddistingue, dai suoi inizi, per la caparbia volontà dell’Inghilterra di stare e contare in Europa, di non essere espulsa dai suoi territori, a partire dalla guerra dei Cent’anni fino alle due ultime guerre mondiali, nelle quali il Regno Unito afferma il suo diritto di decidere delle sorti del continente europeo.
Il paese che è entrato in guerra per difendere la neutralità belga e l’indipendenza della Polonia, e in quelle due guerre si è dissanguato ed ha sacrificato la propria egemonia imperiale, si ritira ora da quel campo di battaglia, tra l’altro per non ricevere degli operai polacchi in casa. La nazione che affronta Napoleone a Waterloo per non lasciargli campo libero in Europa, e potersi sedere al congresso di Vienna insieme alle altre potenze europee e determinare il destino del continente, divorzia sdegnoso da quel rapporto che pure ha fatto la sua potenza e, anche se gli sciovinisti dell’UKIP lo ignorano, la sua stessa identità culturale”.
Nella Presentazione, poi, i professori Alessandro Morelli e Andrea Porciello, co- direttori della rivista, sostengono che “le prospettive del processo d’integrazione sovranazionale appaiono, in questo momento, quanto mai incerte: il susseguirsi degli attentati terroristici di matrice islamista (o ispirati a quel modello di terrore) mettono sempre più in discussione le basi di legittimazione delle democrazie europee, mentre il referendum del Regno Unito sulla Brexit dello scorso 23 giugno segna un punto d’arresto epocale, che potrebbe produrre un pericoloso “effetto domino”, spingendo altri Stati membri dell’Unione ad abbandonare del tutto l’idea di un’Europa unita politicamente ed economicamente”.

I contenuti

In tutto, un fascicolo di 435 pagine. Sette i saggi, firmati, rispettivamente, da Domenico Bilotti, docente di Diritto e Religioni (“Su alcune critiche rivolte al diritto della comunità internazionale: economicismo, statualità, imperialismo”), da Luigi Mariano Guzzo, dottorando di ricerca in Teoria del diritto e Ordine giuridico ed economico europeo (“Note sui diritti umani nella prospettiva islamica”), da Edyta Krzysztofik, professore associato presso l’Università Cattolica “Giovanni Paolo II” di Lublino, Polonia (“Limitations of Freedoms of the Internal Market in View of the Protection of Constitutional Values of Member States”), da Marcello Mazzuca, docente di Diritto privato (“Qualche riflessione su alcuni profili della legge n. 76 del 2016”), da Valentina Pupo, dottoressa di ricerca in Teoria del diritto e Ordine giuridico ed economico europeo (“Nasr e Ghaili c. Italia: la condanna della Corte di Strasburgo nei confronti dello Stato italiano sul caso Abu Omar”), da Fabio Saitta, professore ordinario di Diritto amministrativo (“Strutture e strumenti privatistici dell’azione amministrativa”) e da Ivan Valia, dottore di Ricerca in Teoria del di ritto e Ordine giuridico ed economico europeo (“Antiorigionalismo e teorie dell’interpretazione costituzionale”).
Nella sezione “working paper” sono presenti gli scritti di Francisco Munoz Conde, catedrático di Diritto penale presso l’Università “Pablo de Olavide”, Sevilla (“Il diritto penale del nemico”) e di Vittorio Daniele, professore associato di Politica economica (“Una stagnazione secolare? Italia, Giappone, Stati Uniti, 1950-2015”).
Le recensioni portano la firma di Jessica Mazzuca, dottoranda di Ricerca in Teoria del Diritto e Ordine giuridico economico europeo (“A proposito del libro di Rodolfo Sacco. Il diritto muto. Neuroscienze, conoscenza tacita, valori condivisi”) e di Daniele Romeo, dottorando di ricerca in Teoria del Diritto e Ordine giuridico economico europeo (“A proposito del testo Judicial Activism. An Interdisciplinary Approach to the American and European Experiences, a cura di L. Pereira Coutinho, M. La Torre, S.D. Smith).
Con questo numero si dà il via anche alla sezione “Discussione” il cui tema di riferimento è la Brexit e la crisi dell’ordine giuridico sovranazionale, con i saggi di Augustin José Menéndez, docente presso la Facoltà di Diritto dell’Università di León (“Can Brexit be turned into a democratic schock? Five points”), e di Vittorio Daniele (“La Brexit, l’Europa e il dittatore benevolo”), e con le recensioni di Claudia Atzeni, dottoranda di ricerca in Teoria del Diritto e Ordine giuridico economico europeo sul libro di Alessandro Somma “La dittatura dello spread. Germania, Europa e crisi del debito”, di Paola Chiarella, docente di Teoria e tecnica dell’interpretazione e della normazione sul volume di Gustavo Zagrebelsky “Moscacieca”, e di Leonardo Mellace, dottorando di ricerca in Teoria del Diritto e Ordine giuridico economico europeo, sul libro di Jan Zielonka “Disintegrazione. Come salvare l’Europa dall’Unione Europea”.

Il numero di giugno 2016 e i precedenti numeri della rivista possono essere consultati al sito internet www.ordines.it.


 

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